
55.3_ Restauri da ricordare: Se le carte geografiche sono anche dipinti murali….
Inauguriamo con questo articolo una nuova sezione del Bollettino CTS, dedicata a lavori di restauro di grande rilevanza, non necessariamente per l’importanza delle opere coinvolte, ma soprattutto per le tecniche ed i prodotti utilizzati.
Visitando oggi il museo degli Uffizi diventa obbligata una sosta al Terrazzo delle Carte Geografiche, che rappresenta il suggello artistico alla politica espansionistica dei Medici.
Ufficialmente Granducato di Toscana a partire dal 1569, il territorio di Ferdinando I de' Medici comprendeva le ultime acquisizioni senesi, e proprio per sottolineare questo ampliamento il granduca fece realizzare le monumentali mappe murali dal cartografo Stefano Bonsignori e dal pittore Ludovico Buti, che sceglierà la rampante tecnica ad olio al posto del classico affresco.
Una parete rappresenta il “dominio vecchio”, ossia la zona di Firenze, che si estendeva da Arezzo fino alla costa con Pisa e Livorno incluse, e una seconda il “dominio nuovo” con Siena e Grosseto; su una terza parete è raffigurata l’isola d’Elba, realizzata però in tempi successivi e dopo varie traversie strutturali. La grande vetrata della quarta parete permette di ammirare dall’alto parte della città, quasi un ponte tra realtà rappresentata e realtà tangibile.
Queste gigantesche mappe furono impreziosite da motivi naturalistici e mitologici, oltre che dalle miriadi di parole che indicavano le varie località e luoghi (d'oro le più importanti). Curioso raffrontare vecchi e nuovi toponimi, come Capoliri al posto dell’attuale Capoliveri nell’Elba, o Asinalongha, oggi Sinalunga.
E se lo sguardo salirà dalle pareti dipinte al soffitto a cassettoni, ecco apparire le figure mitologiche di Jacopo Zucchi, realizzate a Roma quando Ferdinando era cardinale, e poi trasportate a Firenze e rimontate negli uffici (uffizi) granducali.
L’intero ambiente, dipinti murali e soffitto a cassettoni, è stato recentemente sottoposto a restauro, reso necessario anche a seguito di passate infiltrazioni d'acqua; per due anni hanno lavorato i restauratori, coordinati dall'Opificio delle Pietre Dure e con la supervisione di Antonio Godoli (per la parte architettonica), Anna Bisceglia (direzione scientifica del recupero dei dipinti murali e su tavola), Cristiana Todaro (direzione tecnica) e Daniela Smalzi (ricerche documentarie e d'archivio). A loro si deve anche la redazione del monumentale volume “Il Terrazzo delle Carte Geografiche agli Uffizi”, uscito quest’anno per Nomos Edizioni. Il testo raccoglie anche altri saggi che vanno ad approfondire alcuni aspetti, come la pittura ad olio su muro e i riferimenti ad animali marini fantastici e al ricco naviglio che affolla il “mare di Toscana”.
Il volume presenta infine le diverse procedure adottate dai restauratori coinvolti, che sono stati Andrea Vigna (Habilis) per le mappe murali di Firenze e Siena, e Anna Medori (Faberestauro) per quella dell’Elba, mentre le 9 tele del soffitto sono state suddivise tra Lucia e Andrea Dori, Laura Caria, Miriam Fiocca e Lorenzo Conti, Luisa Landi, Chiara Mignani, Debora Minotti, Daniela Lippi, Sandra Pucci, e Manola Bernini.
E’ degna di nota l’alternanza di materiali “classici” (come la malta da iniezione PLM-A e il Primal B60 per le fermature dei sollevamenti), a quelli “insoliti” in ambito murale, ovvero i gel adottati per le pitture su tela e tavola. In questo caso queste metodologie sono perfettamente trasferibili data la tecnica ad olio: la pulitura è stata condotta da Andrea Vigna e Anna Medori con i solvent-surfactant gel realizzati con Carbopol ed Ethomeen, alternati con i gel siliconici di Velvesil.
Da notare infine come sia per le pitture murali che per i dipinti su tela è stata scelta come vernice finale la stabilissima Regal Retouching Varnish, a base di resina urea-aldeide Laropal A81, in modo da ottenere un risultato estetico omogeneo.