
54.3_ Nuovi Prodotti_ La più piccola delle cellulose: MICRO C8
Le fibre di cellulosa sono da sempre utilizzate non solo per la realizzazione di impacchi di pulitura, ma anche come cariche leggere per la creazione di stucchi e malte. Finora abbiamo avuto a disposizione tre diverse tipologie: fibre di lunghezza 700 µm (Arbocel BC 1000), 300 µm (Arbocel BC 200), e 200 µm (Arbocel BWW 40).
Al fine di migliorare la lavorabilità degli impasti si è giunti a individuare un materiale diverso, ovvero una cellulosa finissima, con lunghezza media delle fibrille di soli 8 µm, denominata Micro C8.
L’ultima arrivata si discosta quindi nettamente dalle tipologie precedenti per le dimensioni inferiori di ben due ordini di grandezza, tanto da essere considerata una microcellulosa. Come per le Arbocel abbiamo un’elevata purezza, con un contenuto di ceneri inferiore allo 0,1% e di cellulosa superiore a 99,5%.
Per questo nuovo materiale abbiamo individuato due principali metodologie di utilizzo, ma come sempre non escludiamo che possano esserne sviluppate molte altre.
- Realizzazione di stuccature delle lacune dei dipinti su tela e tavola, o di statue lignee. Può essere utilizzata da sola o in miscela con altre cariche, come il tradizionale gesso di Bologna o il carbonato di calcio micronizzato. I leganti utilizzabili sono le emulsioni acriliche (tipo Plextol B 500 o Acril 33), le cellulose modificate (tipo Tylose MH 300 o Klucel G), le colle animali (coniglio o storione), il funori, l’Aquazol.
- Ricostruzione di lacune di manufatti cartacei, utilizzata da sola o in miscela con altre fibre di cellulosa a catena lunga, della serie Arbocel, o legata con cellulose modificate (tipo Tylose MH 300 o Klucel G), o funori.
Le composizioni di alcuni stucchi sono riportate in letteratura, come quella utilizzata dall’Opificiodelle Pietre Dure (Arbocel BWW 40 legata con Plextol B 500 e Klucel G) [1], o quelle ottenute da due studi svolti alla Venaria Reale (Arbocel BWW 40 legata con Funori e Klucel G) [2], e Paraloid B 72 in butile acetato [3]. Formulati utilizzati come stucchi per la reintegrazione di lacune,e presenti sul mercato come la Balsite e il Modostuc, erano stati messi a confronto nell’ambito di una tesi all’Università di Urbino [4,5], e infine era stata messa a punto una formulazione di Aquazol 200 al 10% in acqua e gesso di Bologna, come valida alternativa, più elastica e lavorabile, allo stucco tradizionale, con gesso e colla di coniglio.
Con Micro C8 è possibile riformulare queste miscele, inserendola al posto dell’Arbocel BWW 40 o del gesso, per ottenere un miglioramento della lavorabilità, data la ridotta lunghezza delle fibre.
Naturalmente, come le altre cellulose, anche Micro C8 non è solubile in acqua, ma la può assorbire, ed il pH di una sua dispersione è neutro.
La densità apparente si aggira attorno ai 200 g/lt, quindi troverete nelle classiche confezioni CTS da 1,5 lt una quantità di Micro C8 di 400 g.
Bibliografia
1_ C. Toso, L. Orata, C. Mignani; “Intervento strutturale su un dipinto trasportato”, Lorenzo Monaco - S. Giacomo maggiore in trono” in Angeli, Santi e Demoni otto capolavori restaurati per Santa Croce, Ed. Edifir Firenze, 2006, pp.133-143.
2_ P. Buscaglia, M. Cardinali, T. Cavaleri et al, “Materiali riempitivi per il risarcimento di lacune di manufatti lignei: sperimentazione di tinture e leganti innovativi per cariche cellulosiche”, in Lo Stato dell’Arte XIII, Atti del Congresso Nazionale IGIIC, Firenze, 2015.
3_ T. Cavaleri, A. Gatti, I. Marelli, E. Appi, S. Bozzato, F. Gastaldelli, N. Sanna, “L’uso della polpa di cellulosa come riempitivo di profondità per il risarcimento delle mancanze di materia lignea: il caso studio di un’inedita copia da Ribeira della collezione Lodovico Pogliaghi di Varese”; in Lo Stato dell’Arte XV, Atti del Congresso Nazionale IGIIC, Bari, 2017, pp. 435 - 444.
4_ D. De Luca, L. Borgioli, L. Sabatini, V. Viti; “Manufatti dipinti su supporto tessile. La reintegrazione delle lacune: proposta di materiali alternativi”, Kermes 88, Nardini, Ottobre-Dicembre 2012; 42-54.
5_ D. De Luca, L. Borgioli, S. Burattini, S. Orsini, “Manufatti dipinti su supporto tessile: proposte di materiali alternativi per la stuccatura delle lacune. Comportamento all'invecchiamento”, in «Kermes», 90, Nardini, Gennaio-Marzo 2013.