Nel passato_ da Plinio ai ricettari settecenteschi, un’infinità di additivi organici
attestano il desiderio di migliorare le qualità delle malte. Latte, colle
animali, uovo, zucchero, sangue, sono stati tra gli additivi più comuni, per
incrementare di volta in volta l’adesione, l’idrofobicità, la velocità di
presa.
Oggi_
I prodotti naturali hanno lasciato il campo ai polimeri in dispersione acquosa
(spesso chiamati “lattici”), ma questa comune pratica non trova molti riscontri
in letteratura: pochissimi sono infatti gli studi dedicati all’analisi delle
proprietà di questi composti, e per un approfondimento rimandiamo al testo di
Pecchioni, Fratini e Cantisani [1]. Spesso ci si affida a ricette o a
valutazioni empiriche.
Una recentissima tesi di
Laurea, svolta da Caterina Materassi (Relatori Mara Camaiti del CNR-ICVBC e
Luca Rosi dell’Università di Firenze), fornisce dati utili per una migliore
conoscenza dei fenomeni in gioco.
Lo studio vede una
preliminare fase di indagini chimiche e mineralogiche condotte su due tipi di
malta presenti nei manufatti musivi provenienti dal sito archeologico di Villa
delle Paduline a Castiglion della Pescaia (GR). Vengono così identificate due
tipologie, una sicuramente originale a base di calce aerea, l’altra realizzata
in un precedente restauro, a base di calce idraulica.
Ai fini di valutare gli
effetti degli additivi in nuove malte da inserire nei manufatti, sono state
preparate in laboratorio due malte che riproducono le due individuate nel sito,
così denominate:
- “originale” costituita da grassello
di calce ed inerte (70% coccio pesto + 30% sabbia di granulometria attorno
a 100 ?m) in rapporto 1:1
- “restauro” costituita da calce
Lafarge ed inerte (10% coccio pesto + 70% sabbia di granulometria attorno
a 200 ?m, + 20% polvere di marmo, sempre di granulometria attorno a 200 ?m)
in rapporto 1:3.
con e senza l’aggiunta del 3%
di secco di due additivi comunemente impiegati nel settore: Acril 33 e Peoval 33.
Acril 33 è il lattice acrilico più utilizzato in Italia,
avendo sostituito il Primal AC-33. E’ caratterizzato da una buona resistenza
agli alcali, all’invecchiamento, alle radiazioni ultraviolette. Come tutti i
lattici acrilici tende progressivamente a reticolare perdendo reversibilità. Ha
un residuo secco del 46%.
Peoval 33 è una dispersione acquosa di un copolimero dell’estere
dell’acido versatico con acetato di vinile, con ottime caratteristiche di
resistenza e stabilità, con un residuo secco del 42%, anche se con una
viscosità superiore all’Acril 33. Si distingue dagli altri lattici per la sua
elevata elasticità (Allungamento a rottura del 450%).
Oltre a valutazioni delle
proprietà macroscopiche ( facilità di miscelazione, di stesura negli stampi,
ritiro), sono state condotte prove colorimetriche, è stata valutata la velocità
di carbonatazione, ed infine, dopo 28 giorni di stagionatura, si è determinata
la resistenza meccanica tramite drilling.
Risultati
Si osserva sempre una
migliore fluidità delle malte additivate. Non ci sono significative variazioni
di colore, se non nella malta “originale”, che con il Peoval rimane
leggermente più scura.
La velocità di
carbonatazione delle zone interne della malta “originale” additivata
risulta casuale a seconda della zona del prelievo, mentre è omogenea per la
“originale” non additivata, e per tutte le malte “restauro”. Per spiegare
questo fenomeno è necessario ricordare che mentre la malta “originale”, a base
di calce aerea, progredisce con il passaggio di CO2 verso l’interno,
questo non è il fenomeno che regola l’indurimento della malta a base di calce
Lafarge, che è idraulica.
Le misure di drilling ci
indicano che in ogni caso il Peoval fornisce una maggior resistenza meccanica
alla malta, mentre l’Acril porta ad un rinforzo della malta “originale”, e ad
un indebolimento della malta “restauro”.
Forza media (1-10mm) su tre fori
Malta “originale” non additivata
12,80 ± 2,04
Malta
“originale” + Acril 33
24,01 ± 2,34
Malta
“originale” + Peoval 33
61,44 ± 6,16
Malta
“restauro” non additivata
10,64 ± 1,46
Malta
“restauro” + Acril 33 5,63 ± 0,60
Malta
“restauro” + Peoval 33
23,13 ± 0,43
Conclusioni
Questi polimeri aumentano
la fluidità e l’adesione di tutte le malte cui sono aggiunti. Nel caso si
desideri anche incrementare la resistenza meccanica di una malta il prodotto
che si rivela ottimale è il Peoval 33.
Bibliografia
Pecchioni E., Fratini F., Cantisani E.; Le malte
antiche e moderne tra tradizione e innovazione, Pàtron Editore, Bologna, 2008.
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