La protezione a lungo
termine dei metalli dalla corrosione degli agenti atmosferici è un problema che
affligge molti campi, tra cui quello dei beni culturali. È spesso difficile,
infatti, preservare un oggetto dopo il restauro e prevenire gli attacchi dei
gas presenti nell'atmosfera. La tecnologia Intercept™, sviluppata e brevettata
da Lucent Technologies & Bell Labs, è una possibile risposta a questo
problema.
La corrosione dei metalli
ferrosi e non ferrosi nei beni culturali è principalmente dovuta all'atmosfera.
Essi cominciano a corrodersi non appena esposti all'ambiente, perciò il primo
passo per la conservazione dei metalli consiste nel creare una barriera con
l'atmosfera circostante. I gas atmosferici sono estremamente reattivi, in modo
direttamente proporzionale all'aumento della temperatura. Tutto in natura tende
ad essere chimicamente stabile, e i gas non fanno eccezione. La bassa
resistenza elettrica di una superficie metallica pulita fornisce un sito
preferenziale per la corrosione da parte dei gas. Gas e metalli puri, in
natura, sono instabili e si uniscono per creare composti che favoriscano la
stabilità chimica (equilibrio chimico): questi composti non sono altro che i
minerali, da cui gli stessi metalli vengono successivamente estratti.
I gas corrosivi comunemente
presenti nell'atmosfera sono:
- Solfuro di idrogeno (H2S)
prodotto dalle cartiere, raffinerie di petrolio, l'industria pesante e dalla
vegetazione in decomposizione.
- Solfuro di carbonile
(COS) prodotto dalla combustione di combustibili fossili (come la combustione
del carbone, benzina, olio, ecc), fuochi di legno e superfici oceaniche.
- Anidride solforosa (SO2),
acido cloridrico (HCl) e ozono (O3), sottoprodotti principalmente
formati dalla combustione di combustibili fossili.
Tutti questi gas possono
reagire con i metalli creando ossidi, cloruri e solfuri, che deturpano
l'aspetto delle opere e, in alcuni casi, scatenano corrosioni cicliche
pericolose per l'integrità dell'opera stessa (es. cancro del bronzo).
L'acqua è un altro fattore
di corrosione piuttosto importante, agendo come un vettore ideale per questi
gas corrosivi e ioni reattivi. Gli ioni si dissolvono facilmente in acqua e
vengono poi trasportati da umidità e vapore. L'acqua funziona anche da
acceleratore, aumentando la velocità di reazione di questi gas e ioni con le
superfici metalliche (elettrolita).
La corrosione galvanica è
il terzo tipo di corrosione piuttosto comune, in particolare per i metalli
ferrosi. Essa è causata dalla giunzione di due metalli diversi a causa
dell'energia elettrica che si crea tra un metallo ed un altro (differenza di
potenziale). Anche differenze nel metallo stesso (variazione di composizione,
differenze a bordo grano, coppie galvaniche prodotte nel processo di
fabbricazione, etc.) possono portare ad una differenza di potenziale che
scatena ossidazioni selettive; una volta scatenate, queste corrosioni procedono
fino alla totale distruzione del metallo a più basso potenziale.
Il film polimerico Intercept™ è in grado di
proteggere i metalli da tutti questi tipi di corrosione, formando una barriera
tra il metallo e gli agenti che possono essere causa
di degrado. Il
funzionamento di Intercept™ è molto semplice e si basa sull'accoppiamento di un
film polimerico con ioni di rame (Cu+), adsorbiti nelle catene polimeriche, il
quale offre una superficie di corrosione preferenziale per i gas provenienti
dall'atmosfera o con siti a diverso potenziale, fungendo da anodo sacrificale.
La protezione avviene sia
dall'interno, nei confronti degli agenti corrosivi “racchiusi” assieme
all'opera nello stoccaggio, che nei confronti degli agenti corrosivi
provenienti dall'esterno. In particolare, le prove di laboratorio hanno
dimostrato che il solfuro di idrogeno (H2S) in una concentrazione di 7 ppm
impiega circa 10 anni per penetrare 12 dei
75 micron del film Intercept™, mentre il Cloro (Cl) in concentrazione di
1 ppm impiega l'equivalente di 35 anni per penetrare 50 micron di spessore del
film Intercept™ film, rispetto a 7 giorni necessari a penetrare un normale film
di polietilene di pari spessore.
Corrosion Intercept™ offre
una protezione unica ed efficace per rame, argento, ottone, bronzo, materiali
ferrosi e non ferrosi. È stato inoltre utilizzato con successo per proteggere
CD, stampe fotografiche, pellicole, tessuti, dipinti, libri e altre opere
d’arte su carta. Questo materiale inerte non emette alcun gas nocivo, rimane
inalterato da umidità e temperatura ed è dotato di un indicatore di saturazione:
quando il colore del rame vira al nero, è il momento di cambiare l’Intercept™.
La protezione dalla corrosione è di circa 10 anni per uno spessore di
Intercept™ di 25,4 ?m da tutti i fattori di corrosione sopra elencati, ma anche
da alcuni funghi e batteri che possono attaccare la superficie metallica.
In commercio esistono altri
metodi di protezione dagli agenti corrosivi come i VCI, i setacci molecolari e
i carboni attivi, che presentano, tuttavia degli svantaggi.
-
I VCI (Volatile Corrosion Inhibitor ovvero inibitore di corrosione
volatile) sono composti che vengono aggiunti a vari materiali da imballaggio
(polietilene, carta, schiume, ecc.) per ridurre la velocità di corrosione dell'
oggetto metallico da preservare. Evaporano raggiungendo la superficie del
metallo, dove condensano sotto forma di cristalli microscopici che proteggono
la superficie reattiva del metallo. Sono composti spesso estremamente tossici e
lasciano residui sul metallo.
-
I setacci molecolari sono
alluminosilicati cristallini a struttura aperta e con aperture e canali di
dimensione molecolare. Essi sono in grado di catturare selettivamente alcuni
composti, come ad esempio i gas, funzionando come un filtro sia per i gas che
per l'umidità. Non sono tossici ma non c'è modo di sapere quando il materiale è
saturo e necessita la sostituzione. Un setaccio saturo può rilasciare sulla
superficie dell'opera i gas assorbiti (che non vengono neutralizzati!)
-
I carboni attivi funzionano
come i setacci molecolari, ma la struttura dei canali ha dimensioni molto
maggiori. Sono economici, ma non proteggono dal vapor acqueo e vanno perciò
accoppiati con il gel di silice. Esattamente come per i setacci molecolari, non
c'è modo di sapere quando raggiungono la saturazione, con gli stessi svantaggi
per le superfici metalliche.
La tecnologia Intercept ™
offre, invece, notevoli vantaggi:
- - Reagisce con I gas
corrosivi, neutralizzandoli permanentemente.
- - Crea dei percorsi
“tortuosi” per gli agenti corrosivi (gas, acqua, coppie galvaniche, ecc.),
funghi e batteri.
- - Non contiene VCI
(Volatile Corrosion Inhibitor) e permette di abbattere i costi, eliminando
le operazioni di pulizia spesso richieste con questo tipo di protezioni in quanto non
lascia depositi sui prodotti da proteggere.
- - La protezione dalla
corrosione dura molto più a lungo di altri metodi: 25,4 micron di spessore
di Intercept™ fornisce una
protezione dalla corrosione per circa 10 anni.
- - È un auto-indicatore
di saturazione: quando il film è totalmente scurito, va sostituito. Nel
caso non venga sostituito immediatamente, tuttavia, non rilascia composti dannosi
per l'opera, pur diventando inefficace.
- - Rispetta l’ambiente,
essendo totalmente riciclabile e completamente privo di sostanze chimiche
volatili tossiche.
- - Protezione effettiva
contro la corrosione di un ampia gamma di metalli: argento, rame, bronzo,
metalli ferrosi. Non intacca altri materiali a contatto con il metallo
(tessuti, legno, ecc.)
- - Intercept™ ha superato
il test PAT al Rochester Institute of Technology.
Le varie tipologie di prodotti che sfruttano la
tecnologia Intercept™, tutte messe a punto dalla Conservation by Design, sono:
· Corrosion Intercept® — Rotoli
di film polietilene
· Corrosion Intercept® — Sacchetti
· Corrosion Intercept® — Contenitori
per CD
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