Nel corso di un seminario tenuto il 28 ottobre 2013 presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro, a Palazzo Spinelli, Robert Gamblin ha illustrato alcune novità relative alle reintegrazioni delle lacune degli strati pittorici.
La prima, importante novità
è l’introduzione dei Gamblin Conservation Colors, finora commercializzati nei
vasetti di vetro, nel formato godet. La gamma dei cosiddetti half-pans
ripropone interamente quella dei vasetti, con un’unica eccezione, il Blu
Manganese.
Questo colore, introdotto
nel 2009, era basato sul manganato di bario (PB33), pigmento molto stabile ma
oramai fuori produzione. Le riserve di pigmento sono esaurite, così come la
formulazione in vasetto basata su questo pigmento, mentre esistono ancora dei
godet con questa composizione. Una volta terminati, i godet verranno prodotti
utilizzando una ftalocianina di rame (PB15:4), e commercializzati con la
dicitura “Tonalità Blu Manganese” (Manganese Blue Hue), come già
avviene per la tipologia in vasetto.
La seconda novità è
rappresentata dal ritorno della biacca sulle tavolozze. Con il nome di Bianco
di Cremnitz ecco infatti il carbonato basico di piombo (PW1), con CAS
1319-46-6. Naturalmente per questo pigmento devono essere rispettate tutte le
procedure di sicurezza, data la sua tossicità.
Infine ci è sembrato
particolarmente interessante un nuovo tipo di stucco a base di cere e di resina
aldeidica
Laropal A81 (lo stesso
legante dei Gamblin Conservation Colors).
Questo stucco, presentato
in anteprima ma non ancora disponibile, viene scaldato alla fiamma, quindi applicato a spatola nella zona
della lacuna, modellandolo poi in modo da imitare la superficie. Su questa
integrazione è poi possibile effettuare il ritocco.
Dal 2002 CTS distribuisce i
Gamblin Conservation Colors, ed il rapporto si è sviluppato al punto che, in
questi giorni, si è concretizzato un rapporto di esclusiva per l’Italia
e per i 6 paesi (Francia, Spagna, Svizzera, Romania, Turchia ed India), in cui
sono presenti consociate CTS.
A questo punto ci sembra
importante riprendere alcuni punti che già erano stati affrontati alcuni anni
fa (Bollettino
n. 24_2 -
Gamblin Conservation Colors), considerando anche che spesso le domande insistono sui soliti aspetti
operativi. Le risposte sono oggi arricchite da 4 anni di esperienza.
Qual’è il solvente
consigliato? Questa è la domanda più frequente, ma la risposta
non è univoca, perché il solvente
“migliore” dipende dalla “mano” di ogni singolo restauratore, ed anche
dall’effetto finale che si vuole ottenere. In linea di massima considero un buon punto di
partenza l’alcool isopropilico: efficiente e veloce, non particolarmente
tossico, fornisce un effetto non brillante. E’ bene però non limitarsi ad un
solo solvente, ma giocare su due o anche tre dalle diverse proprietà,
miscelandoli per ottenere diversi livelli di volatilità. Ad esempio, all’alcool
isopropilico possono essere aggiunti sia solventi idrocarburici, come white
spirit D40, più lento nell’evaporazione, essenza di petrolio, ligroina, sia
solventi polari come l’acetone, nel caso si desideri un effetto ancora più mat,
o etil lattato, molto lento ad evaporare. Ricordiamo che se si preleva il
colore dal vasetto si può diluire con soli solventi idrocarburici, ma se si
parte dal colore essiccato sulla tavolozza, o dal godet, è necessario aggiungere ai
solventi idrocarburici almeno il 25% di solventi polari come aromatici, acetone
o alcool isopropilico/etilico.
Conclusione:
non esiste il solvente “migliore”, devono essere valutati vari fattori, inclusa
la propria metodologia di lavoro.
E’ possibile rendere i
colori più brillanti? Sostanzialmente si ottiene questo effetto incrementando
il rapporto resina/pigmento, quindi aggiungendo di volta in volta della Laropal
A81 al colore per cui è richiesto un maggior effetto lucido. Lo si può fare
partendo dalla resina e solubilizzandola a parte, oppure utilizzando soluzioni
già pronte di Laropal A81, come la vernice Regal Retouching Varnish, o
ancora il medium prodotto da Gamblin e denominato Galdehyde Resin Solution.
Quale vernice utilizzare
durante il ritocco e come finale? Tutte le vernici da ritocco in commercio
possono essere utilizzate a spruzzo, mentre per l’applicazione a pennello è
necessario procedere molto delicatamente, considerando la maggiore
reversibilità dei Gamblin Conservation Colors anche in solventi a bassa
polarità. Per la verniciatura finale è consigliata la Regal Varnish Gloss o Mat, sia a pennello che a spruzzo.
Cosa fare se il colore nel
vasetto si è essiccato? Può capitare che una non perfetta chiusura del
vasetto porti all’essiccazione del colore al suo interno: è sufficiente
aggiungere un solvente polare (come l’acetone o un acetato, ma si consiglia
l’alcool isopropilico), e miscelare bene. Il colore è nuovamente utilizzabile,
senza alcuna alterazione né perdita di materiale. -