Si è concluso
lo scorso 30 ottobre il progetto di ricerca triennale, lanciato nel 2011 nell’ambito del
Settimo Programma Quadro della Commissione Europea (FP7), e denominato IMAT, che ha visto impegnato un pool
di istituzioni e società di 5 paesi europei, ed esattamente:
- Università di Firenze (coordinatore
Ing.Rocco Furferi)
- Tomas Markevicius (Lituania) & Nina Olsson (USA)
- Future Carbon (Germania)
- Laura Amorosi Restauro (Italia)
- Stichting Restauratie Atelier Limburg SRAL
(Olanda)
- Lorenzo Conti (Italia)
- Nardini Editore (Italia)
- C.T.S. Srl (Italia)
- Sefar (Svizzera)
- Istituto per l’Arte e il Restauro Palazzo
Spinelli (Italia)
- Lietuvos Dailės Muziejus (Lituania)
IMAT è un innovativo dispositivo
termoelettrico scaldante portatile progettato per essere impiegato nel campo
della conservazione dei beni culturali. E' composto da diverse tipologie di
tappeti scaldanti, sottili ed intercambiabili, basati su nanotubi di carbonio o
nanoparticelle di argento.
Questo permette al dispositivo IMAT di scaldarsi
istantaneamente, ed in modo omogeneo in tutta la superficie, una volta alimentato
elettricamente in maniera adeguata. Gli IMAT sono dotati di una serie di
elettrodi paralleli disposti in modo ottimale al fine di ottenere il corretto
riscaldamento dell'intero dispositivo. Inoltre, sono stati progettati in modo
da essere estremamente flessibili e morbidi, così da poter essere facilmente adattati
a superfici curve e in generale non-planari.
Grazie alle eccezionali caratteristiche dei nanomateriali
impiegati, IMAT può essere realizzato in varie dimensioni e varie tipologie:
IMAT è, ad esempio, traspirante quando i nanomateriali sono applicati su tessuti ed è invece trasparente quando si impiegano
nanotubi di argento. I dispositivi scaldanti sono controllati da una consolle
appositamente progettata che garantisce una elevata accuratezza del controllo
della temperatura; un monitor touchscreen
permette, in particolare, di impostare la temperatura desiderata e di controllare
il riscaldamento del dispositivo, che può raggiungere, con una accuratezza di 1°C, fino a 75° C nel caso dell’IMAT-S, la tipologia
standard. Siamo poco al di sopra della temperatura massima richiesta per la
maggior parte dei trattamenti termici comunemente effettuati per il restauro di
opere su carta, dipinti, tessuti e altri manufatti in generale.
Relativamente
alle tipologie di IMAT traspirante (denominato IMAT-B) e IMAT trasparente
(denominato IMAT-T) si possono riassumere, di seguito, le caratteristiche
tecniche:
IMAT-B è basato su una rete
ricoperta di nanotubi di carbonio, rivestita da uno strato di silicone,
progettata per lavorare a basso voltaggio, lavorando in un range di temperature
da 25ºC a 50ºC. Permette la migrazione
di vapore ed aria in combinazione con un leggero riscaldamento, metodologia
spesso utilizzata nei trattamenti conservativi.
IMAT-T
è costituito da un substrato tessile composto da polietilene naftalato (PEN),
rivestito con nanoparticelle di argento. Tale materiale, oltre che consentire
una trasparenza superiore all'80% permette di ottenere la temperatura
desiderata per il trattamento termico impiegando un voltaggio di soli 36V.
Diversi prototipi di IMAT sono stati applicati dai restauratori che
componevano il testing-group in trattamenti su dipinti, tessili e carta,
sperimentando la nuova attrezzatura e sviluppando delle nuove metodologie.
- IMAT-S per il trattamento del dipinto Maria Luisa infante di Spagna di Lorenzo Tiepolo, sec. XVIII,
olio su tela, Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze.- IMAT-S per il tensionamento e
recupero della planarità di un dipinto raffigurante San Girolamo, olio su tela di autore ignoto, Italia, sec. XVIII.
- IMAT-B con una membrana traspirante all’umidità Polartec
Neoshell™ su di un dipinto del sec. XVII di André Bouys.
- IMAT-S con una tavola aspirante per il
trattamento di un dipinto del XX secolo di Chuck Close.
- IMAT-S per il trattamento di un dipinto su tavola spagnolo
del XV secolo.
- IMAT-S per il trattamento di un dipinto foderato a cera.
- IMAT-T per il trattamento enzimatico su una stampa su carta
del XVIII secolo.
Una
serie di incontri tecnici, aperti a tutti gli operatori del settore restauro, hanno
permesso a tutti gli interessati di valutare i vari prototipi, e di discutere
le eventuali applicazioni con i restauratori che li hanno testati nel corso del
progetto.
Questa
la scaletta degli incontri svolti:
Vicenza 16 ottobre
Milano 22 ottobre
Roma 30
ottobre
Napoli 31
ottobre
Firenze 13 novembre (nell’ambito del Salone
dell’Arte e del Restauro di Firenze)
A
questi va aggiunta la partecipazione al XII Congresso IGIIC “Lo Stato
dell’Arte”, tenutosi a Milano (Brera) dal 23 al 25 ottobre.
Nel
corso del Salone dell’Arte e del Restauro, il Progetto IMAT ha anche ricevuto il
premio per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie applicate ai beni
culturali, e le foto descrivono due momenti della premiazione. Nella prima foto
Emanuele Amodei consegna il premio, nella seconda il team (quasi) al completo:
da sinistra a destra Lapo Governi e Rocco Furferi (Università di Firenze),
Tomas Markevicius, Nina Ollson, Laura Amorosi, Veronica Balzani, Leonardo
Borgioli (CTS), Lorenzo Conti e Kate Seymour (SRAL).
La
risposta degli intervenuti è stata molto positiva, e abbiamo raccolto commenti
e dati che verranno utili nell’ulteriore sviluppo del sistema.
Nota finale: IMAT non è ancora disponibile, in quanto
stiamo valutando le modalità di passaggio dai prototipi alla produzione in
serie. Vi terremo informati, sempre dal sito o dalle pagine del Bollettino
CTS.
Bibliografia L. Amorosi, V.
Balzani, L. Borgioli, L. Conti, T.
Markevicius, N. Olsson; IMAT: IL CALORE CONTROLLATO, Atti del XII
Congresso Nazionale IGIIC – Lo Stato dell’Arte – Milano, 23-25 ottobre 2014. N. Olsson, T. Markevicius, K. Seymour, L. Amorosi, V. Balzani, L. Conti,
E. Kiele, H. Meyer, R. Furferi, THE IMAT: A NEW PERFORMANCE TOOL FOR HEAT
TRANSFER AND INNOVATIVE APPLICATIONS FOR ART CONSERVATION, Poster, 42nd Annual
Meeting of American Institute for Conservation (AIC), San Francisco, USA, 2014 T. Markevicius, H. Meyer, K. Saborowski, N. Olsson, R. Furferi, CARBON
NANOTUBES IN ART CONSERVATION - International Magazine of Conservation Science,
2013 ISSN: 2067-533X Volume 4, Special Issue, 2013L.
Amorosi, L. Conti, V. Balzani, N. Olsson, T. Markevicius, IL CALORE E L’OPERA
D’ARTE. Collore e Conservazione 2012, poster at CESMAR7 Conference, Università
degli Studi di Parma, Italy, 2012 N.
Olsson, T. Markevicius, La coperta termica come alternativa alla tavola scaldante: verso il
nuovo impianto mobile accurato termico (IMAT) ad alta precisione per il
restauro strutturale delle opere d’arte mobili policromi, Atti del
VIII Congresso Nazionale IGIIC – Lo Stato dell’Arte – Venezia, 16-18
Settembre 2010.
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