Uno dei problemi nell’utilizzo
delle dispersioni acquose di polimeri è la complessità di queste miscele: i polimeri,
che siano acrilici, vinilici o poliuretanici, sono insolubili in acqua, quindi la
loro polimerizzazione avviene direttamente in acqua, e la loro stabilizzazione
è legata a consistenti quantità di tensioattivi e di altri additivi.
Proprio questi additivi
costituiscono parte del segreto industriale, e quindi non vengono resi noti,
nonostante rappresentino una rilevante percentuale dei componenti; si tratta di
colloidi protettori, biocidi, regolatori della viscosità, tamponi e
antischiuma. Nel corso del naturale invecchiamento dei materiali questi
prodotti interferiscono con il polimero e possono determinare un peggioramento
delle proprietà, come ad esempio l’ingiallimento, oppure, come nel caso dei
colori acrilici, possono migrare in superficie creando altri problemi a livello
conservativo e, successivamente, di restauro.
Per questo è necessario
verificare il comportamento all’invecchiamento, seppur accelerato, dei prodotti
in dispersione, in particolare quelli che vengono posti a contatto con
materiali delicati come la carta ed i dipinti.
Sono ormai note le ottime
prestazioni degli adesivi della linea BEVA®, sia del classico GUSTAV BERGER’S O.F. 371 (BEVA®
371) che dei cosiddetti “Beva a
freddo”, ossia del BEVA® O.F. GEL e del BEVA® O.F. D-8-S, mentre
ancora non sono state investigate le dispersioni acquose a base di solo
etilenvinilacetato, o più familiarmente EVA.
Infatti sia il BEVA® O.F.
GEL che il BEVA® O.F. D-8-S sono delle miscele di polimeri di varie
classi; il primo è a base di EVA e acrilico, il secondo contiene sia EVA che
polivinilacetato che polivinilalcool, che conferiscono maggior tenacità.
Si è ritenuto interessante, nell’ottica di una maggior
disponibilità di prodotti a base acqua, quindi a minor impatto ambientale e a
minor tossicità, selezionare tra le varie dispersioni presenti sul mercato a
base di solo EVA, una formulazione che per proprietà chimico-fisiche risultasse
interessante per il settore del restauro.
Questa dispersione, denominata Eva Art, è stata
messa a confronto, tramite invecchiamento accelerato, con un’altra dispersione
denominata Evacon-R™, già presente sul mercato anglosassone, ma di non
facile reperibilità in Italia.
Entrambe le dispersioni non contengono plastificanti e agenti di coalescenza.
Lo studio è stato condotto al CNR-IFAC nell’ambito
della tesi magistrale di Eva
Mariasole Angelin, con la supervisione di Marcello Picollo. All’interno
di questo lavoro di tesi le valutazioni colorimetriche e di stabilità alla
radiazione ultravioletta (UV), visibile (Vis) e vicino infrarossa (NIR) degli
adesivi Evacon-R ed Eva Art sono state condotte sottoponendo due tipologie di
campioni (su supporto inerte e di natura pittorica) a cicli di invecchiamento
naturale (radiazione solare filtrata dal vetro della finestra) ed accelerato
mediante esposizione a sorgenti artificiali (lampada LED e sorgente a scarica
di gas) al fine di comprendere il loro comportamento a medio-lungo a termine.
Inoltre, al fine di monitorare il comportamento dei materiali polimerici una
serie di campioni è stata riposta ad una condizione di buio totale per tutta la
durata dei test di esposizione.
Alcune considerazioni
riguardo agli effetti delle lampade tradizionali e a LED sono stati presentati
nel Bollettino CTS del luglio scorso (41.2, “Colori stabili con i LED
HI-CRI”), mentre ora ci concentreremo sul comportamento dei materiali
irraggiati.
I due adesivi sono stati stesi sia su vetrini, che su
due stesure di colore, un oltremare alchidico Griffin Winsor & Newton, ed
un ceruleo acrilico Liquitex. In questo modo si è cercato di capire sia il
comportamento degli adesivi puri, che le loro possibili interazioni una volta a
contatto con uno strato pittorico con legante polimerico.
Gli spettri in spettroscopia infrarossa (FT-IR)
ottenuti dei due adesivi puri risultano molto simili tra loro a conferma della
presenza del medesimo copolimero EVA in dispersione (Figura 1, vedi sotto).
Anche gli spettri 1H-NMR e 13C-NMR
degli adesivi Evacon-R e Eva Art risultano perfettamente confrontabili tra
loro.
Per entrambe le analisi è risultato impossibile
identificare la natura degli additivi, dato che i picchi di questi, presenti in
piccole quantità, risultano deboli, e vengono quindi coperti dai più intensi
segnali dei polimeri, presenti in quantità preponderanti.
E’ stato però possibile determinare le percentuali
relative delle frazioni di etilene e di vinilacetato, presenti a blocchi nei
due prodotti.
etilene
vinilacetato
Evacon-R
63
37
Eva Art
43
57
Le quantità di etilene all’interno del copolimero
etilene-vinile acetato sono tali da garantire contemporaneamente basso valore
della temperatura minima di filmazione (TMF = 3°C), e allo stesso tempo elevata tenacità e
flessibilità, mentre la Tg risultante (14°C) fa sì che alla morbidezza sia associata una bassa
appiccicosità del film.
Al termine dei diversi invecchiamenti non si
registrano variazioni significative delle bande di assorbimento sia per gli
spettri FTIR in trasmittanza, che per quelli in riflettenza, sia per Evacon-R
che per Eva Art.
Questa stabilità è stata poi confermata da misure
colorimetriche, molto importanti perché a volte possono verificarsi variazioni
cromatiche (ingiallimenti, sbiancamenti), non individuabili dalla sola
spettroscopia FTIR.
Inoltre per entrambi i prodotti non si evidenzia la
formazione di acido acetico come composto volatile e l’inizio di reazioni di
fotossidazione e foto frammentazione in quantità rilevabile secondo le
tecniche-strumentazioni utilizzate.
Minori informazioni ha dato la tecnica FORS
(Spettroscopia in riflettanza mediante fibre ottiche), che ha mostrato solo
alcune variazioni imputabili al colore alchidico oltremare, e non alle
dispersioni applicate sopra.
Al fine di confermare la stabilità dell’adesivo Eva
Art si riporta in Figura 2 (vedi sotto) il
confronto tra lo spettro di riferimento (t0) e gli spettri infrarossi acquisiti
in trasmittanza delle stesure invecchiate a irraggiamenti conclusi (t4).
“led”: invecchiamento accelerato mediante
lampada LED CTS ART LUX 10L;
“sc gas”: invecchiamento accelerato
mediante sorgente a scarica in gas;
“sole”: invecchiamento naturale con
radiazione solare filtrata dal vetro della finestra;
“cass”: buio totale in cassetto. La dispersione Eva Art presenta una reologia di tipo pseudoplastico;
questa caratteristica conferisce alle miscele pigmento-Eva Art buone
caratteristiche di applicazione.
Conseguentemente ai buoni risultati osservati nel corso di questo studio
si è deciso di introdurre nel nostro catalogo la dispersione Eva Art, che può essere
utilizzata in molti settori del restauro conservativo come:
- adesivo per documenti
cartacei.
- consolidante e
fissativo degli strati pittorici;
- legante per
pigmenti naturali e sintetici, e di cariche.
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