Il funori è un polisaccaride naturale estratto da
alghe rosse della specie Gloiopeltis,
proveniente dal Giappone, e tradizionalmente viene utilizzato come appretto per
tessuti, da cui il nome (FU = tela, NORI = colla).
Come altri prodotti naturali, il funori è una miscela
di sostanze, principalmente funorani, le cui percentuali possono
variare in funzione del tipo di alga utilizzato, dal metodo di estrazione e
anche da fattori stagionali [1].
Il funorano è il polimero ottenuto da β-D-Galattosio e 3,6-anidro-α-L-Galattosio, che sono le stesse unità presenti
nell’agar-agar, ma che nel funori risultano molto più solfonate, tanto da
perdere la capacità di dare gel rigidi. Naturalmente i funorani mantengono una
certa capacità addensante, che si manifesta però a concentrazioni superiori
rispetto a quelle dell’agar-agar.
Da alcuni anni è possibile reperire sul mercato
italiano il funori sotto forma di alga secca, da cui, tramite un processo di
estrazione in acqua, a caldo, e successiva filtrazione, si ottiene il
polisaccaride funorano, anche se miscelato ad altre impurezze.
C.T.S. ha proposto già dal 2017 una formulazione del
funori in polvere, che presenta il vantaggio di una più rapida
estrazione, e di una maggior percentuale di polisaccaride rispetto allo stesso
prodotto venduto come alga secca.
A partire da oggi, grazie alla collaborazione con un
laboratorio di ricerche biotecnologiche, CTS presenta sul mercato la versione
già purificata, senza impurezze, come estratto acquoso, denominata quindi Funoran Solution.
A differenza di altri prodotti come lo Jun-Funori o
il Tri-Funori, proposti nella versione liofilizzata, Funoran Solution si presenta in soluzione acquosa pronta all’uso
alla concentrazione di funorano dello 0,5%, con l’aggiunta del 2% di alcool
isopropilico che ne impedisce il degrado microbiologico.
La soluzione ha pH neutro, e può essere utilizzata
come consolidante di carta infragilita e tele depolimerizzate, oppure come
fissativo per strati pittorici decoesi e con tendenza a spolverare.
La caratteristica più apprezzata del funorano è
quella di dare un effetto finale opaco, con minima variazione cromatica [2,3].
I test effettuati con Funoran Solution confermano quanto già noto, ossia la minima
modifica dell’aspetto delle superfici trattate, senza effetti di lucido o di
innalzamento tonale, al contrario di quanto avviene con i consolidanti naturali
come le gelatine animali, la colla di storione, o con i polimeri di sintesi
quali vinilici o acrilici, o semisintetici come le cellulose modificate (Klucel
G, Tylose MH300).
È possibile ottenere un buon livello di
consolidamento dei film pittorici lavorando alla concentrazione di
polisaccaride dello 0,5% alla quale viene proposta Funoran Solution, diluendo ulteriormente il prodotto, se
necessario.
Funoran
Solution può essere applicata a
pennello, interponendo eventualmente sulla superficie una carta giapponese,
oppure può essere aggiunta a soluzioni di adesivi più tenaci (colle d’amido o
di bue), per modificarne la viscosità.
Il funori è meno sensibile all’attacco microbiologico
rispetto ad altri prodotti naturali, ma la sua soluzione acquosa rimane
comunque aggredibile dai microrganismi, da cui la necessità della piccola
aggiunta di alcool isopropilico, quantità che non crea rischi di tossicità.
La purificazione del funori fa sì che risulti stabile
alla fotossidazione, quindi non si riscontrano fenomeni di ingiallimento.
Tutti i tipi di funori, e quindi anche Funoran Solution, tendono ad assorbire
acqua, ma in misura ridotta fino ad un livello di umidità ambientale RH 75%.
Oltre a questo valore si ha un progressivo assorbimento d’acqua, quindi se ne
sconsiglia l’uso in ambienti esterni o comunque soggetti a forti umidità
relative e fenomeni di condensa.
Bibliografia
1.
Swider J.R., Smith M.; “Funori: overview of a 300-year-old consolidant”, JAIC 2005,
Volume 44, Number 2, Article 5, pp. 117-126. Tradotto nel volume “Utilizzo della colla Funori nel restauro”, Il
Prato, Padova, 2012.
2.
Prestipino G.,
Santamaria U., Morresi F., Amenta A., Greco C., “Sperimentazione
di adesivi e consolidanti per il restauro di manufatti lignei policromi egizi”, Atti del XIII
Congresso Nazionale IGIIC, Torino, 2015, 261-270.
3.
Sangiorgi N.,
Coladonato M., Accorsi G., Pandozy S., Pastore R.; “Il consolidamento di pitture opache polverulente etnografiche:
indagine comparata su fissativi e metodologie di applicazione” Atti del
XV Congresso Nazionale IGIIC, Bari, 2017.
4.
Lalli C.G.,
Kron Morelli P., Brogi A., Baudone F., Tosini I.; “Funori, adesivo naturale per pitture murali e materiali cartacei”,
Linea Grafica Editrice, 2016
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