Fitta agenda di incontri
Fin dall’inizio di questo 2020 sono
ripartiti gli incontri del “caffè col chimico”, da quello appena avvenuto a
Roma (23 gennaio, argomento le nanosilici funzionalizzate e non), e che verrà ripetuto
per il numero troppo elevato di iscritti, a quello di Firenze del 7 febbraio,
con la presentazione del nuovo Eva Film 65.
Il 13 febbraio la CNA di Bergamo
ospiterà il nostro ufficio tecnico per una relazione su gel, fluidi silossanici
e nanosilici.
https://www.cnabergamo.it/corso/i-nuovi-materiali-per-il-settore-del-restauro/
Ci spostiamo poi a Bolzano, dove
il 20 febbraio si terrà un doppio incontro: oltre alle nanosilici si
prenderanno in esame tutti i materiali per il consolidamento delle superfici
opache, dalle nanocalci al funori. L’incontro è organizzato dall’Associazione
Restauratori-Conservatori Alto Adige (ARCA) - Verband der
Restauratoren-Konservatoren Südtirols (VRKS)
Altri materiali
ci lasciano
Dopo la dipartita del ciclododecano, che gettò nella disperazione
miriadi di restauratori, dobbiamo salutare anche il glorioso ammonio ossalato.
Nato negli anni ’90 come protettivo per pitture murali e materiali lapidei,
grazie agli studi di Matteini e Moles del laboratorio scientifico dell’Opificio
delle Pietre Dure, ha dato ottimi risultati (che possiamo verificare a distanza
di un ventennio), ma non ha mai conquistato il mercato. Per via delle complesse
normative europee, non è più commercializzato, se non come prodotto per analisi
di laboratorio, a costi proibitivi per le normali pratiche di restauro.
Dobbiamo prepararci a salutare anche il Velvesil Plus, che non
viene più prodotto da Momentive. In questo caso però sarà possibile lavorare
con altri gel silossanici, che sono attualmente in corso di valutazione;
l’alternativa verrà proposta a breve.
Si tratta invece di una semplice sostituzione l’uscita di scena del Preventol
RI 80, che lascia il posto al Preventol RI 50. Stesso principio
attivo, concentrazione che passa dal 80% al 50%, e conseguente calo del prezzo.
Vantaggio: la riduzione della concentrazione fa sì che anche a bassa
temperatura il prodotto non congeli.
Si dovrà solo fare attenzione alle diluizioni, in modo da mantenere
invariata la % di principio attivo finale.
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