Anche
il 2008 è stato contrassegnato da una intensa attività di studio dei laboratori
CTS.
Non
solo sono stati condotti test di invecchiamento accelerato di vari polimeri, in
collaborazione con il CNR-ICVBC (vedi l’articolo “Microemulsioni acriliche”, ed
il precedente, “La rinascita del perfluoropolietere”), ma si è rivolto una
particolare attenzione (come da tradizione), agli effetti di nuove molecole ad
effetto biocida.
Ci
siamo infatti proposti di valutare un principio attivo che potesse validamente
sostituire il benzalconio cloruro, già noto come New Des e a lungo testato [1],
muovendoci sempre nell’ambito della grande famiglia dei sali d’ammonio quaternari, sostanze dal forte effetto battericida,
basato sull’azione dirompente nei confronti delle pareti cellulari dei
microrganismi.
La
loro comune struttura vede quattro gruppi di diversa natura (due sono dei
piccoli metili) legati ad un atomo di azoto, che assume carica positiva. Il
controione è quasi sempre un anione cloruro.
In
base alla natura delle catene si hanno prodotti diversi, anche se dalle
caratteristiche simili: il più famoso, rappresentato in figura, dove una catena
è rappresentata da un gruppo fenil- , prende il nome di benzalconio cloruro, ma ne esistono altri come il cetrimonio, il
cetalconio, lo stearalconio, il miristalconio......
Tutti i componenti della famiglia dei
sali d’ammonio quaternari presentano proprietà simili, quali la bassa
tossicità ed una spiccata azione
tensioattiva. Queste due caratteristiche li rendono molto interessanti per
le applicazioni nei cantieri di restauro, dove ad una azione biocida è spesso
associata anche una operazione di pulitura delle superfici. Una delle
formulazioni classiche è quella messa a punto dall’Istituto Centrale del
Restauro, denominata AB57, dove il sale d’ammonio quaternario concorre con
altre sostanze in un impacco di pulitura.
Come molti tensioattivi vengono
fortemente assorbiti dalla superficie dei materiali con cui entrano in
contatto. Questa proprietà è molto utile in alcune applicazioni poiché non
risciacquando o risciacquando poco, rimane una parte del sale d’ammonio
quaternario che protegge per settimane il manufatto dal riformarsi di patine
biologiche.
Tra
i vari prodotti alternativi ci è sembrato interessante un sale di ammonio
quaternario che non avesse nella sua formulazione il gruppo benzilico, ma due
catene alchiliche a dieci atomi di carbonio, il cosiddetto didecil-dimetil ammonio cloruro, rappresentato nella figura
sottostante
E’
stata quindi condotta una sperimentazione mettendolo a confronto con due noti
prodotti a base di benzalconio cloruro, come il Preventol RI80 ed il classico New
Des.
Le
prove sono state effettuate presso i laboratori di microbiologia di R&C
Lab.
Come possiamo
vedere dalla tabella sono stati testati due batteri (Pseudomonas Aeruginosa e Bacillus Subtilis), due funghi (Aspergillus niger e Mucor), un lievito (Saccaromyces cerevisiaea), ed infine
un’alga (Selenastrum).
Nome
commerciale
(% princ. attivo) Pseudomonas
Bacillus
Aspergillus
Mucor
Saccaro-myces
Selenastrum aeruginosa subtilis niger (fungo) cerevisiae (alga)
(batterio) (batterio) (fungo)
(lievito)
NEW
DES
0,5
+
+
+
++
++
+++
(benzalconio) 1
+
++
+++
++
++
+++
2,5
+
+++
+++
++
++
+++
Preventol RI80 1,6
+
++
+++
++
++
+++
(benzalconio) 4
+
+++
+++
++
++ +++
8
+
+++
+++
++
++ +++
Didecil-dimetil 1
++
+
++
+
++
+++
-ammonio 2,5 +++
++
+++
+++
+++
+++
5 +++
+++
+++
+++
+++
+++
Come
possiamo osservare è necessario, per tutti e tre i principi attivi, lavorare a
concentrazioni di almeno l’1% di
principio attivo (lo 0,5% non dà infatti risultati accettabili).
E’
inoltre inutile forzare troppo le
concentrazioni: si vedano infatti gli identici risultati ottenuti con il Preventol RI80 al 4% e all’8%.
Altro
fatto interessante è la differente
efficacia dei principi attivi a seconda del microrganismo testato: la
differenza maggiore si riscontra per il batterio Pseudomonas Aeruginosa: con i prodotti a base di benzalconio
l’inibizione è minima, mentre per il didecil-dimetil-ammonio l’effetto è
superiore già all’1%, e diventa addirittura ottimo al 2,5%.
Nella
foto: la piastra petri contenenti Pseudomonas
Aeruginosa con didecil-dimetil
ammonio cloruro all’1, 2,5 e 5% di principio attivo. Evidente l’effetto
inibitore.
Anche
per il fungo Aspergillus Niger e per
il lievito si riscontra un effetto migliore, anche se non spettacolare, con il
didecil-dimetil-ammonio, che sembra quindi possedere uno spettro di azione
più ampio rispetto al benzalconio.
Inoltre dati di letteratura [2] ci
riportano una particolare efficacia del didecil-dimetil-ammonio su un fungo
come il Stachybotrys chartarum, già ad una concentrazione dell’1%.
A
fronte di questi incoraggianti risultati C.T.S. Srl propone quindi una nuova
formulazione, New Des 50, diversa
dal classico New Des, sia per il tipo che per la quantità di principio attivo
contenuto, che passa dal 10 al 50%, risultando così anche più conveniente
economicamente.
Come utilizzare il New
Des 50
Dalla tabella possiamo vedere come la
massima efficacia la si ottiene portando il principio attivo al 5%: nelle
situazioni problematiche si consiglia quindi di diluire 1 litro di prodotto con
9 litri di acqua demineralizzata. Si tenga comunque presente che in molti casi
si ottengono buoni risultati anche con diluizioni maggiori, fino a 1:50.
In presenza di patine biologiche
spesse è consigliabile aumentare la concentrazione ed effettuare una seconda
applicazione dopo aver rimosso lo strato più esterno.
Per il carattere
“cationico” è incompatibile con sostanze “anioniche” quali sapone, alcoli
solfonati, ecc.; è, invece, compatibile con detergenti cationici o non ionici
ed in parte con sali detersivi come carbonato di sodio, fosfato trisodico, ecc.
che, anzi, a piccole dosi, alcalinizzano l’ambiente incrementandone così
l’effetto.
Grazie alla sua stabilità alle alte temperature, ne viene
consigliato l’uso in soluzioni calde ed anche con erogatori di vapor d’acqua,
come la Pulitrice a Vapore MINOR 164.
Il
New Des 50 diminuisce notevolmente
la tensione superficiale ed interfacciale dell’acqua in cui è disciolto,
effetto coadiuvato dalla presenza del 20% di alcool isopropilico.
Questo fa sì che si comporti come un
emulsionante, disperdente e bagnante, distribuendosi sulle superfici su cui è
applicato e penetrando profondamente nei depositi infetti che si creano nei
punti più nascosti.
Figura_ A sinistra la piastra di coltura in
assenza di trattamento, a destra gli aloni di inibizione provocati da tutte e
tre le concentrazioni di New Des 50.
In conclusione abbiamo a disposizione
un nuovo principio attivo, che vi permetterà di ampliare l’azione sui
microrganismi, mentre gli appassionati del benzalconio non disperino: rimane
sempre sotto forma di Preventol RI80!
Bibliografia
- Borgioli
L., Pressi G., Secondin S., “Valutazione
dell’efficacia di prodotti biocidi” Progetto Restauro n°26, (Marzo
2003).
- J.A. Micales-Glaeser, J.D. Lloyd, T.L. Woods; “Efficacy of Didecyl Dimethyl Ammonium
Chloride (DDAC), Disodium Octaborate Tetrahydrate (DOT), and
Chlorothalonil (CTL) against Common Mold Fungi” 35th Annual Meeting
IRG/WP, Ljubljana,
Slovenia, 6-10 June 2004.
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